La frequenza dei controlli dipende dallo stato della propria dentatura e dal corretto mantenimento dell'igiene orale quotidiana. In caso di un adulto con una dentatura sana e in assenza di disturbi, è sufficiente una visita di controllo ogni sei mesi, che spesso necessita di una seduta di ablazione tartaro (pulizia dei denti). Se invece sono presenti segni di parodontite (un tempo definita piorrea), può essere indicato un controllo anche ogni 2-3 mesi.

La carie è una patologia largamente diffusa, che colpisce la superficie dei denti in seguito ad un processo di demineralizzazione dello smalto e della dentina, causato dalle molteplici specie batteriche presenti all’interno della nostra bocca. Risulta opportuno quindi rimuovere la parte del dente compromessa, per interrompere la carie, ed eseguire una otturazione del dente.

Per otturazione si intende quella procedura per cui viene ripristinata l’anatomia di un dente, in seguito alla rimozione di tessuto cariato o eroso, per mezzo di materiali estetici che permettono di ripristinare una corretta funzione dell’elemento dentario.

L'estrazione di un dente è inevitabile quando, in presenza di una patologia correlata, non ci sono le condizioni per una terapia conservativa, e quando la permanenza del dente in bocca può provocare ulteriori lesioni ai denti vicini o all'osso circostante.

Verso i 3 anni, il vostro bambino avrà già una dentatura da latte completa, o quasi. Per questo motivo, si consiglia di fare la prima visita dentistica per verificare che la crescita dei denti da latte, sia avvenuta correttamente, ed evitare che si formino delle carie.

Per cura canalare si intende la devitalizzazione di un dente o il ritrattamento di una terapia incongrua. Normalmente si esegue prima una anestesia, che evita qualunque dolore.

Le fasi di sviluppo scheletrico terminano intorno ai 15 anni, per tanto già dall’età di 7-8 anni è consigliato il trattamento ortodontico per poter recuperare deficit di crescita a livello scheletrico con opportuni apparecchi ortopedici (che agiscono sulle ossa facciali). Superata la fase di sviluppo, il trattamento può proseguire, se necessario, con l'utilizzo di un apparecchio fisso (estetico in ceramica o in acciaio), che agirà solo sui denti per completare l'allineamento.

Le principali molecole utilizzate per uno sbiancamento sono il perossido di carbammide e il perossido di idrogeno (acqua ossigenata). Entrambi esplicano un buon potere sbiancante riuscendo a penetrare tra i prismi dello smalto del dente. Se vengono correttamente utilizzati nelle giuste quantità non danneggiano la superficie del dente. L’unica complicanza che si può presentare è un ipersensibilità transitoria. Sarà sufficiente sospendere il trattamento per qualche giorno.

La durata di un impianto dipende da diverse variabili soggettive. Sicuramente un corretto inserimento da parte del dentista, una buon spessore e densità dell’osso presente, un rispetto dell’igiene della bocca e la costanza dei controlli periodici ( almeno 2 volte all’anno), garantiscono una stabilità di almeno 10 anni.

La perimplantite è una patologia che si sviluppa a carico di un impianto a seguito di un attacco batterico o di un sovraccarico protesico. In un soggetto con diabete scompensato o che assume bifosfonati da diversi anni, se si associa una non corretta igiene orale, quasi sicuramente potrà sviluppare la perimplantite.

Un dente devitalizzato divenendo disidratato, diventa più fragile, e quindi solitamente è preferibile coprirlo con una capsula che, avvolgendolo, lo protegge da possibili fratture.

Un granuloma è un infezione cronica che si localizza a livello della radice di un dente. Il più delle volte origina da una carie o in seguito a una devitalizzazione non eseguita correttamente. Le terapie consigliate sono il ritrattamento del canale radicolare o l'asportazione chirurgica della lesione (apicectomia).